Cosa vedere
Dall’Agriturismo si accede direttamente all’antica Via Regina. Si tratta di un lungo tracciato che percorre l’intera sponda occidentale del Lago di Como passando tra borghi e paesi e si inoltra verso il passo dello Spluga con la denominazione del sentiero dello Spluga.
Per secoli la Via Regina ha rappresentato il collegamento tra il Sud ed il Nord delle Alpi, tra la zona comasca e milanese e le regioni transalpine, attraverso il Passo dello Spluga e del Maloja.
Il viaggio è lento ma affascinante e permette di godere fantastici panorami su ville, aree naturalistiche e molte chiese di interesse artistico. Fermarsi spesso è un’occasione per scoprire improvvisi scorci di panorama e i colori del lago e delle aree limitrofe.
Il santuario di San Miro, di origine romanica, è presumibilmente del XII secolo. E’ ricordato per la prima volta in un documento del 1286 conservato presso la collegiata di Chiavenna.
La chiesa è dedicata a S.Miro, eremita di Canzo, nell’area del cosiddetto “Triangolo lariano”, il promontorio che separa il Lario nei due rami di Como e di Lecco. La tomba del Santo , conservata nella chiesa, divenne meta di pellegrinaggi propiziatori o inibitori di pioggia.
La chiesa sorge in una spendida posizione alle falde del Monte Berlinghera ed è raggiungibile solo a piedi . All’interno si possono ammirare una serie di affreschi e di decorazioni di Sigismondo de Magistris. Da ricordare anche la tela del Fiamminghino (1616)
Il Tempietto di San Fedelino, è uno dei più preziosi monumenti dell’arte romanica in Lombardia, e è il monumento più antico della zona. A ridosso del monte Berlinghera su di una striscia di terra prospiciente il fiume Mera che poco oltre entra nel lago di Mezzola, si trova questo tempietto, raggiungibile dal sentiero Antica Regina.
La Riserva Naturale Pian di Spagna e del Lago di Mezzola è il luogo idoneo per escursioni naturalistiche, sia per coloro che desiderano immergersi nell’atmosfera rilassante della natura sia per coloro che amano osservare la fauna selvatica e le sua abitudini di vita. Molte specie di uccelli utilizzano quest’area come fermata intermedia durante le loro lunghe migrazioni.
Gli stagni della Peschiera, sono raggiungibili a piedi o in mountain bike;
Albonico, frazione di Sorico, l’ultimo paese della provincia di Como. In questa località esposta al sole e che gode di una notevole vista panoramica sul lago di Mezzola, sono situati due stagni di notevole interesse naturalistico.
Il primo si trova alle pendici del monte Peschiera, a un’altitudine di 586 metri.
Circondato da canneti consente ogni anno la nidificazione a germani reali. Qui è possibile ammirare il volo di upupe e di altri uccelli rapaci in transito dal Monte Berlinghiera verso il Pian di Spagna.
Il secondo stagno, molto più piccolo, è situato sulla vetta del Monte Peschiera, a 690 metri di altitudine, ed è meta di abbeveraggio per i cervi della zona.
Circondati da castagni, abeti rossi, betulle, querce, gli stagni di Peschiera consentono di apprezzare il piacere del silenzio. Silenzio a tratti interrotto nella stagione estiva dal gracidio delle rane, dall’inconfondibile canto del cuculo.
Sorge in una splendida posizione all’estremità della penisola di Olgiasca, affacciata al laghetto omonimo. La sua storia inizia nel 610 d.C., quando sulla penisola venne fondato un oratorio dedicato a Santa Giustina. Fu consacrato nel 1138 e nel 1169 il monastero dei cluniacensi divenne priorato. Nel secolo XVI cominciA? un declino che sembrava inarrestabile.
La rinascita avvenne nel XX secolo: acquistato dalla famiglia Rocca venne ceduto nel 1937 alla congregazione benedettina cistercense e a poco a poco il complesso è tornato a splendere.
Negli anni Sessanta è stato elevato ad abbazia. La navatà ha leoni marmorei e affreschi del XII secolo. A lato si entra nel suggestivo chiostro costruito in uno stile di transizione tra romanico e gotico. Il complesso è affidato oggi ai Cistercensi che distillano ottimi liquori e infusi d’erbe.
Il Forte Montecchio, il Forte di Fuentes;
Forte Montecchio a nord di Colico A? la fortezza della Prima Guerra Mondiale meglio conservata in Europa. I quattro pezzi di artiglieria capaci di una gittata di 14 chilometri, furono realizzati con lo scopo di controllare la bassa Valtellina, la bassa Valchiavenna e la porzione settentrionale del lago di Como.
Dalla fortezza si può godere uno splendido panorama sull’Alto Lario, sulla Riserva naturale del Pian di Spagna, sul Monte Legnone e sulla foce dell’Adda.
Il Forte di Fuentes fu voluto dal Conte di Fuentes e Governatore di Milano. Fu costruito come baluardo di confine tra lo Stato di Milano e quello dei Grigioni. A causa della sua posizione strategica venne nuovamente utilizzato dall’esercito italiano durante la Prima Guerra Mondiale, che costruì delle postazioni di artiglieria esistenti ancora oggi.